Esposizioni

martedì 27 dicembre 2011

Cartolina di Natale


Anche nel lager puntuale arrivava il Natale, ma gli auguri dovevano "passare" il visto della censura. Andò bene in questo caso e la cartolina postale arrivò a destinazione, quando precisamente non mi è dato di sapere, so invece che fu spedita dal campo di Lipsia il 24 dicembre 1944, la vigilia di Natale, e che da 67 anni arriva puntuale ad ogni nostro Natale.
Significativa l'immagine evocata da Aldo B., un fidentino rimasto sempre fidentino anche se trapiantato a Milano. L'immagine "sognata" è quella del nostro Duomo. Ma ecco il testo che trascrivo per rileggerlo ancora una volta:

"Duomo? Com'è più bello ed argentino.-
Il noto fischio, un colpo di porta ci scuote.
Era un sogno.-
Com'è buffa la vita!-
Ti abbraccio tuo Aldo."


http://www.ponziettore.it/memorie.html 

lunedì 26 dicembre 2011

Posta di Natale nel lager

Anche nel lager puntuale arrivava il Natale, ma gli auguri dovevano "passare" il visto della censura. Andò bene in questo caso e la cartolina postale arrivò a destinazione, quando precisamente non mi è dato di sapere, so invece che fu spedita dal campo di Lipsia il 24 dicembre 1944, la vigilia di Natale, e che da 67 anni arriva puntuale ad ogni nostro Natale. 
Significativa l'immagine evocata da Aldo B., un fidentino rimasto sempre fidentino anche se trapiantato a Milano. L'immagine "sognata" è quella del nostro Duomo. Ma ecco il testo che trascrivo per rileggerlo ancora una volta:

                                       "Duomo? Com'è più bello ed argentino.-
                                         Il noto fischio, un colpo di porta ci scuote.
                                         Era un sogno.-
                                         Com'è buffa la vita!-
                                         Ti abbraccio tuo Aldo."

http://www.ponziettore.it/memorie3.html#natale44

domenica 25 dicembre 2011

Appuntamento con la storia


Appuntamento con la storia il 4 gennaio alle ore 17.30 al Ridotto del Teatro Magnani con la presentazione del volume: "Notte e alba prima di una Cattedrale", di Umberto Primo Censi e Gianandrea Allegri, che narrano, anche attraverso nuove fonti, la storia della Pieve-santuario di Borgo San Donnino dal IX al XII secolo. Il volume è edito dal Comune di Fidenza. (dal sito del Comune di Fidenza).
Il settimanale diocesano "il Risveglio" ha pubblicato venerdì 23 novembre una intervista con gli autori .

Il filmato riprende la facciata del Duomo di Fidenza da un dipinto del Pittore Ettore Ponzi. Della musica e della cantata che accompagna la visione siamo debitori alla Corale "Pueri et Juvenes Cantores" della Cattedrale di Fidenza del Maestro Luca Pollastri. 

domenica 11 dicembre 2011

Stalag XVIIA: due immagini

Peinture Stalag 17A par A. Williot

L'immagine, tratta da un sito francese, si riferisce al campo di internamento XVIIA localizzato nelle vicinanze di Vienna. Il campo ospitava prevalentemente prigionieri francesi ed inglesi, gli italiani erano qualche centinaio, tra questi per un limitato periodo anche il pittore fidentino Ettore Ponzi. Nel diario questo lager viene ricordato come quello in cui "Feci amicizia con alcuni pittori di altri paesi e potei disegnare e acquerellare molti ritratti, specialmente di francesi che si mettevano in fila e aspettavano il loro turno."

domenica 4 dicembre 2011

Mario Alfieri: un quadro lungo una vita



Mario Alfieri nasce a San Piero a Sieve il 16 maggio 1931, la famiglia si trasferisce nel 1935 a Fidenza dove inizia a dipingere nel 1952.   Autodidatta non si rifà ad alcuna scuola o maestro in particolare, mantiene stretti rapporti con i pittori Ettore Ponzi ed Oreste Emanuelli.  Bohémien per definizione, riservato esprime tutto con la sua pittura ricevendo numerosi riconoscimenti.

mercoledì 30 novembre 2011

Il martirio di S. Andrea nell'arte


Immagine ripresa dal sito "Santi e Beati"

Andrea, già discepolo di Giovanni Battista, comunicò al fratello Pietro di aver incontrato il Messia. Entrambi furono chiamati dal Maestro sulle rive del lago per diventare "pescatori di uomini". Crocifisso a Patrasso é particolarmente venerato nella Chiesa greca.

domenica 6 novembre 2011

La Sacra Famiglia della chiesa di Borghetto di Noceto


Questo bel dipinto, adottato come emblema per l'anno pastorale 2011-2012, appartiene alla chiesa parrocchiale di Borghetto, ove risulta genericamente attribuito a un ignoto pittore fidentino della seconda metà del Seicento.
In effetti il vivace colorismo e la figura della Vergine sembrano risentire dell'eco cremonese e in particolare malossiana, che contraddistingue le opere dei più noti pittori borghigiani del tempo.

venerdì 21 ottobre 2011

Devastata la sede Dell'Associazione Nazionale Reduci di Prigionia


BLACK BLOCK, INFILTRATI  TRA GLI “INDIGNATI”, HANNO ATTACCATO A ROMA SABATO 15 OTTOBRE 2011, IN VIA LABICANA 15A, LA SEDE DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Alcune bombe carta sono esplose nei locali dell’ANRP che, come è noto, custodisce tra l’altro la preziosa documentazione d’archivio degli ex IMI - Internati Militari Italiani, i 650.000 che dopo l’8 settembre 1943  subirono la deportazione e l’internamento nei lager nazisti. 

martedì 18 ottobre 2011

Medaglia d'Onore ad internati nei campi di concentramento



Inverno 1944-1945 nel Campo di Wietzendorf
Alla lista dei fidentini che hanno richiesto ed ottenuto la Medaglia d'Onore in quanto internati, civili o militari (IMI), nei campi di concentramento nazisti, si aggiungono ora altri quattro ex-internati militari.

giovedì 13 ottobre 2011

Le pietre parlanti del Duomo di Fidenza


...................
La cattedrale è lì, aperta.
Sulle pagine di pietra
giorni, vento, pioggia e smog
non cessano di scrivere
il loro quotidiano racconto.
.........................
Dalla composizione di Lino Cassi "I due volti"

martedì 11 ottobre 2011

Un ponte con l'Albania nella Pittura di Ettore Ponzi

Cartolina dall'Albania 1930-40
Quella che segue è la traduzione di Irena Qordja 
dello scritto di Faik Skopeci apparso sulla rivista Mbrojtja del Ministero della Difesa dell'Albania. L'articolo è stato da noi presentato nel post Albania il Paese delle aquile (Shqipëria). Abbiamo apportato alla traduzione solo lievi correzioni linguistiche rispettando il resto.

mercoledì 28 settembre 2011

Le pietre "parlanti" della Cattedrale di Fidenza


Il portale del Duomo da una foto dell'Archivio
di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia

Una nuova guida alla Cattedrale di Fidenza si aggiunge a quelle esistenti in verità non tutte di buon livello. La serietà degli autori dovrebbe garantirci  un qualcosa di veramente nuovo. Lo speriamo e per questo abbiamo inserito qui sotto l'invito alla conferenza di presentazione ripreso dal sito web della Diocesi: 

martedì 27 settembre 2011

Andrea Mainardi detto il Chiaveghino (1550-1621)



La Vergine Maria in piedi sopra la luna è circondata dagli angeli e dai santi in un quadro del Chiaveghino 

Il quadro, che  risale al 1589, si trova a Busseto nella collegiata di s. Bartolomeo
Questo notevole dipinto, appartenente all'insigne Collegiata di s. Bartolomeo di Busseto, è certamente una delle più antiche raffigurazioni dell'Immacolata Concezione esistenti nell'ambito della diocesi fidentina.

mercoledì 14 settembre 2011

Nicola Di Roberto pittore: alcuni nuovi lavori.

Nicola Di Roberto in divisa militare
Il nostro post 2011/08/nicola-di-roberto-pittore.html, ripreso da TWIMC ha raggiunto il pronipote del pittore negli Stati Uniti dove vive e risiede. Ci ha inviato una nota che riportiamo e alcune immagini di altri lavori conservati a Popoli, bellissima cittadina Abruzzese

giovedì 8 settembre 2011

8 settembre 1943


Bandera di Vernasca 1944 - Joseph Cahalane, irlandese, ex-prigioniero del Campo di prigionia di Fontanellato, Maria Vajenti  poi Robert (?) militare inglese, autore di un diario di guerra in mio possesso.

Un episodio tra i mille di quelle giornate convulse e drammatiche è quello raccontato nel diario che un ex-prigioniero del campo di Fontanellato ha lasciato alle sorelle Vajenti che ne protessero la latitanza tra il 1943 e il 1944 sulle colline attorno Vigoleno in Val d'Ongina. L'intero diario è stato pubblicato a mia cura dal sito inglese Prisoner of War alla pagina:
Il ricordo di Joseph Cahalane, che ho recentemente celebrato con i figli, ospiti a Fidenza, è invece ripreso alla pagina:

lunedì 29 agosto 2011

Paesaggi schipetari da Faik Skopeci


Faik Skopeci è un pittore albanese che ama e dipinge il paesaggio del suo paese con vivacità di colore e precisione di disegno. Ammirato dalle vedute albanesi che Ettore Ponzi dipinse nei lontani anni quaranta ha recentemente pubblicato su una rivista albanese un profilo del pittore fidentino. In questa pagina oltre ad alcune opere del pittore anche la sua biografia ed un recentissimo filmato in cui  vengono presentate altre sue opere.

mercoledì 24 agosto 2011

Nicola Di Roberto pittore

(Popoli [Italia] 27.6.1883- Wietzendorf[Germania] 4.9.1944)
Nell'anno 2008 l'amico Mario Cipriani, erede dell'indimenticabile parroco di Cerchio (provincia dell' Aquila ) don Salvatore Relleva (1), mi comunicò che, nell'abitazione del sopramenzionato parroco ubicata a Cerchio e abitata attualmente dalla novantenne madre Maria, erano conservati tre dipinti. Immediatamente sono andato a vederli, tanta era la curiosità.
  • Il primo rappresenta un giovane parroco:don Salvatore Relleva e reca, a destra, la firma dell'autore e la data scritta con colore rosso: "Ni(cola) Di Roberto 1931" e nel cartone posto nel retro del dipinto, usato come fondo per incorniciare l' opera, vi è la seguente scrittura a matita: " Nicola di Roberto/da Popoli Abruzzi/Milano Novembre 1931 "(misura cm. 50x65);
  • il secondo raffigura un bel volto di "Cristo" recante la firma dell'Autore e la data posta a destra sempre con scrittura di color rosso: " Ni(cola) Di Roberto 1938" (misura cm. 60x 72,5 ) ed infine 
  • l'ultimo rappresenta " La Vergine" recante la firma dell' artista e la data, questa volta posta a sinistra, con scrittura però sempre, come gli altri due, di color rosso: " Ni(cola) Di Roberto 1938 "( misura cm. 60x 75). 

martedì 23 agosto 2011

Quel mese di agosto del 1945: il ritorno dei reduci


Dentro e fuori dai campi, speranze, intralci burocratici e difficoltà di trasporti condizionarono il rientro dei militari e civili internati nei lager nazisti. Bruciava il desiderio di tornare ed il timore di quello che si sarebbe trovato al rientro. Erano i sentimenti di tutti: di chi aveva collaborato (pochi), di chi aveva accettato di lavorare o era stato costretto a farlo, di quelli che avevano rifiutato ogni forma di ricatto ed anche di quelli, troppo deboli, che non ce l'avrebbero fatta a tornare. Ma se dura fu la prigionia non facile fu il rientro, non sempre furono accolti ma guardati con interessato e gratuito sospetto. Fu così anche da noi, a sinistra un articolo del settembre 1945 del nostro settimale "Il Risveglio" che all'argomento del rientro dei reduci dedicò attenzione.
Fu l'ultima settimana di agosto che la maggior parte dei reduci fidentini tornò a casa, e non sempre, come nel caso di mio padre, la trovarono.
Ecco una breve nota di mia madre:
"  Dovendo sfollare sulle colline del piacentino per i continui bombardamenti la nostra corrispondenza s’interruppe e cominciarono le preoccupazioni per entrambi.
Poi venne la spiegazione di questa interruzione.
Io ero entrata sfollando nella zona occupata da partigiani ed allora la posta non arrivava.
Trovai il rimedio e così riprese la corrispondenza.
Arriva Aprile liberazione.  La radio da i nomi dei prigionieri liberati.
Tutte le mattine ascolto con tanta apprensione e finalmente Ten. Ponzi Ettore.Un grido e tanta gioia.
Poi il ritorno il 21 Agosto 1945 compleanno di Ambrogino."
In realtà fu una settimana dopo ma le date a quel tempo poteva assumere un significato simbolico.





lunedì 15 agosto 2011

Albania il Paese delle aquile (Shqipëria)

La rivista Mbrojtja del Ministero della Difesa dell'Albania dedica un articolo al pittore fidentino Ettore Ponzi, che in quel paese visse tre anni, dal 1941 al 1943, durante l'ultimo conflitto  mondiale. Subì Ettore il fascino di quel paese ed i suoi quadri che ha dipinto in quegli anni sono per noi una cosa preziosa. Dei tre anni passati Ettore oltre a quadri e guerra conservò altri ricordi di quella terra, ricordi di umanità e di ospitalità, ma anche di povertà e fierezza, ricordi di costumi che quasi ha tentato di introdurre, senza successo in verità, in famiglia. Abbiamo poi foto, cartoline, corrispondenza che conserviamo gelosamente. come conserviamo quel che resta di quelle coperte di lana grezza albanese preziose durante gli inverni del dopoguerra. Di lana grezza albanese anche le maglie e le calze invernali di mio padre quando dipingeva lo Stirone innevato o le colline. 
Ora l'amico Faik Skopeci rende omaggio alla memoria di mio padre questo articolo il cui titolo stesso da la misura di quanto abbia capito di mio padre. Il titolo grosso modo dice ETTORE PONZI Il pittore che trasformava i coperchi di legno delle cassette per le munizioni in tavolozze” . Dall'incerta mia traduzione penso di capire che, dopo un preambolo, viene presentata l'opera pittorica di Ettore seguendo quanto da me pubblicato o in altro modo comunicato a Faik. Alla fine qualche riferimento alla recente reciproca corrispondenza.

venerdì 12 agosto 2011

Fidenza: gli edifici storici distrutti



La Rocca di Borgo San Donnino
Eretta nel XIV secolo era il cardine del sistema difensivo della città medioevale. Colpita più volte dalle bombe nel corso del secondo conflitto mondiale fu poi completamente demolita negli anni successivi senza alcun tentativo di restauro.

giovedì 28 luglio 2011

Diario di prigionia: penso e sogno la casa, la famiglia come pensare e sognare il paradiso

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L'agendina-diario


Premessa
Il periodo passato da Ettore Ponzi nell'aprile 1944 nel campo di Vienna fu particolarmente sofferto per la mancanza di una sufficiente alimentazione visto che non erano ammessi per gli IMI aiuti da Croce Rossa o esterni. Per un po' di tempo Ettore integrò le sue razioni utilizzando i miseri proventi che gli derivavano dai ritratti di prigionieri francesi o inglesi che eseguiva su richiesta. Alla fine dovette vendere anche i suoi strumenti di lavoro per sopravvivere.

giovedì 14 luglio 2011

Ricordo per Dante Rainieri

Dante Rainieri, noto ed affermato professionista di Fidenza, ci ha lasciato e oggi riposa nel cimitero di Cabriolo. A lui avevo dedicato uno scritto "compagni-di-prigionia"solo tre mesi fa in cui ricordavo un momento della sua vita, quella dell'internamento nei campi di concentramento tedeschi, riprendendo la sua testimonianza pubblicata dal settimanale Il Risveglio poco dopo il suo ritorno da "Reduce" a Fidenza.



lunedì 11 luglio 2011

Medaglia d'Onore ad ex-internati (IMI) nei campi di concentramento


Oltre ad Ettore Ponzi sono più di cinque i fidentini che hanno richiesto ed ottenuto la Medaglia d'Onore tra il 2010 ed il 2011. Molti mancano all'appello, si invitano pertanto gli ex-internati o, per essi, i loro familiari ad attivare la procedura, peraltro molto semplice, rivolgendosi alla locale sezione dell'associazione Combattenti e Reduci che ha sede attualmente nell'ex Convento dei Gesuiti.
Il campo di concentramento di Wietzendorf in un quadro del pittore Ettore Ponzi 

domenica 29 maggio 2011

In Memoria del Vescovo Maurizio Galli


Dalla Messa da Requiem di Mons- Lorenzo Perosi: Libera me Domine.
In memoria del Vescovo Maurizio Galli
Cattedrale di Fidenza 29 maggio 2011
Coro Perosiano Cremonese diretto da Don Giuseppe Ferri

martedì 24 maggio 2011

La valle di Contignaco prima del golf


Con l'articolo, che riprendiamo pari pari dal periodico diocesano Il Risveglio, ripercorriamo la valle di Contignaco a sud di Salsomaggiore lungo il torrente Ghiara. In questo breve articolo la valle appare in tutta la sua secolare immobilità, quasi uno scrigno di memorie. 
Siamo nel 1927 ed a valle, dove le costruzioni sono lambite dal torrente, abbiamo una piccola città senza un nome proprio ma con la sola indicazione della sua antica fonte di ricchezza: il sale. 
Ma a quei tempi oltre al sale già la cittadina aveva sviluppato quel processo che l'avrebbe ad un certo momento resa famosa per il termalismo e per le attività di turismo elitario. 
Liberty e Decò avevano fatto di questa cittadina un piccolo gioiello che intatto, ma morto, ancora permane. La valle di Contignaco ne rappresenta tuttora lo sfogo verde anche se ormai premono interessi che disconoscono questo sua naturale vocazione.  
Incapaci di valorizzare la città gli amministratori, che da una ventina d'anni occupano le stanze del potere locale, non trovano infatti di meglio che assecondare i progetti di urbanizzazione collinare dei costruttori. E' accaduto nei pendii che volgono verso Salsomaggiore, sta accadendo nel cuore stesso della città, può accadere anche in questa valle.

lunedì 23 maggio 2011

Memorie di guerra e di prigionia: tra le montagne d'Albania

Foto di Piero Ghiglione
Premessa
Basta intravedere lontano la striscia biancastra dell'Adriatico per pensare alla casa, alla patria. Ma basta poco per ripiombare nell'incubo della realtà. Non mancano alcune note descrittive, la casa albanese, il fuoco, il sedersi"alla turca", il richiamo alle aquile (l'Albania) e la polenta (l'Italia). La polenta è ancora quindi un richiamo forte alla casa, forse più della striscia del mare. Ma anche questa doveva finir male. 

lunedì 16 maggio 2011

Gillo Dorfles: critico e pittore, da ascoltare e da vedere


Gillo Dorfles «L'arte è l'unica passione alla quale sono rimasto fedele Saba era un vero presuntuoso, Svevo sempre adorabile»

Gillo Dorfles è nato a Trieste nel 1910. Un pittore, egli ha anche scritto numerosi saggi di estetica. Nel 1948 fonda il MAC (Movimento Arte Concreta, o Movimento Arte Concreta) insieme con Monnet, Soldati e Munari.

martedì 10 maggio 2011

Rovine: in memoria della tragedia del Maggio 1944


Ecco una scorcio di Fidenza ripreso dall'interno del vecchio seminario, sullo sfondo l'abside del Duomo, miracolosamente salva, in primo piano la rovine. I lavori di demolizione di quanto risparmiato dalle bombe sono già iniziati, ma si è ben visibile il portale del seminario. La foto, pubblicata alla fine del 1945 dal periodico diocesano "Il Risveglio" con un breve ma significativo scritto.

martedì 26 aprile 2011

Home by Christmas? *

In questa foto di primavera-estate 1944 a Bandera di Vernasca sulla costa di Vigoleno versante torrente Ongina vediamo al centro in camicia e cravatta Joseph Cahalane , io sono seduto tra le sue gambe. A sinistra Bruna Vajenti, poi Robert, militare inglese, (autore di un diario di guerra in mio possesso) ha in braccio mia sorella Franca. In alto Carmen Bertolotti, deceduta il mese scorso. Verso destra abbiamo poi Bianca Vajenti, a destra Renzo (?) con la famiglia. In mano di Renzo un binocolo da marina tedesco preda di guerra. Insomma un bella foto che sarebbe bastata a mandarci tutti al muro.

domenica 17 aprile 2011

Albania 1943: il Cappellano Militare Cap.no Domenico Cavanna

L'auriga Cap.no Cavanna ed Ettore Ponzi il 24 04 1942 a Pestani Ocrida (Macedonia)
Premessa
Inquadrato come Cappellano Militare il prete fidentino Domenico Cavanna condivise con Ettore Ponzi la Campagna di Grecia e il periodo successivo di relativa pace a Coriza ed a Ocrida. Uniti oltre che dall'appartenenza allo stesso corpo militare anche dall'essere concittadini. Alcune foto in mio possesso testimoniano questo legame di amicizia. Il destino li separò nei mesi precedenti l'armistizio che li colse distanti, Ettore a Berat in Albania, Cavanna nella zona macedone a Castoria dove la pressione militare veniva principalmente esercitata dalle bande titine che quindi già nella seconda metà del 1943 cercavano di creare le premesse per espandere il progetto della nuova e grande Jugoslavia verso sud. Un colpo a tradimento ferì mortalmente Domenico che assisteva un soldato colpito e poi ebbe inizio la strage. Era il 12 ottobre 1943 e, ancora una volta, a sparare sugli italiani non erano formalmente nemici, anzi già si stavano costituendo gruppi di militari italiani ad affiancare le forze partigiane di Tito. Ebbe Domenico una sepoltura a Coriza in Albania  ed a quei tempi poteva considerarsi un privilegio, un triste privilegio. La ricostruzione degli ultimi momenti di Don Domenico Cavanna sono riportati nell'articolo di Francesco S. Timo pubblicato dal periodico diocesano "Il Risveglio" nel lontano 18 febbraio 1956.

mercoledì 13 aprile 2011

Compagni di prigionia


Una foto trovata sul quotidiano locale ha permesso al fidentino Dante Ranieri di riconoscersi. Niente di speciale se non fosse che l'immagine lo ritrae con altri internati nel campo di concentramento di Wietzendorf nell'anno 1945. Dante Ranieri è il sesto da sinistra in piedi. Con lui probabilmente anche qualche altro fidentino ma difficile ne è il riconoscimento. Senz'altro presente il parmigiano Mario Gherardi, conosciuto dagli amici come «Simon Boccanegra», in quanto rappresentante del Club dei 27, proprietario della foto. Mario Gherardi è stato recentemente insignito della Medaglia d'Onore.

mercoledì 6 aprile 2011

Memorie di guerra e di prigionia: la guerra tra bande

Ritratto della madre Ester - 1935 -

Premessa 
"Eppure non ho disperato: per amore della mia casa lontana, della moglie, dei figli e della madre (ignoravo che ella fosse morta) tirai avanti."Continuamente braccato da formazioni locali spesso in conflitto tra di loro è sostenuto dal pensiero dei suoi familiari. E' il mese di novembre 1943 e la madre è morta in circostanze drammatiche il 26 ottobre che è anche il giorno del compleanno di Ettore, il trentaseiesimo compleanno. Solo più tardi nel campo di concentramento in Austria saprà della morte della madre avvenuta solo dieci mesi dopo da quella del padre Guglielmo. 

lunedì 28 marzo 2011

L'urlo


Di particolare effetto la foto di Stefano Esposito che è stata scelta dall'associazione ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia) per la copertina del periodico dell'associazione. Il titolo della foto "L'Urlo" rimanda al famoso dipinto di Munch in cui il pittore esprime il disagio esistenziale. In questo caso la foto rimanda direttamente la tragedia di un intero continente. L'utilizzo della fotografia aggiunge drammaticità all'immagine in modo particolarmente efficace.

venerdì 18 marzo 2011

Tutti insieme .... a tempo però!

 

All'Opera di Roma il maestro Muti ha diretto il Nabucco di Giuseppe Verdi in occasione della ricorrenza dei cento cinquant'anni della storia dell'Italia unita. Ma il maestro Muti come ha fatto in altre occasione non separa il teatro e la musica dalla vita e coglie l'occasione per rivolgersi direttamente al pubblico dal podio e con la bacchetta in mano con queste parole: 

"Il 9 marzo del 1842 Nabucco debuttava come opera patriottica tesa all'unità ed all'identità dell'Italia. Oggi, 12 marzo 2011, non vorrei che Nabucco fosse il canto funebre della cultura e della musica".

venerdì 11 marzo 2011

I 150 anni dell'Unità d'Italia: i primi cent'anni.

Maria, questo il suo nome, ha attraversato i primi cent'anni dell'Italia unita, per essere precisi le sono mancati solo i due anni iniziali e i due finali. Nessuno la ricorderà come una protagonista, ma l'Italia è  fatta da queste persone. 

venerdì 11 febbraio 2011

Medaglia commemorativa "agli augusti sovrani d'Italia"

Medaglia in bronzo, diametro 26 mm, busti di ELENA E VITTORIO EMANUELE, corona e scritta AGLI AUGUSTI SOVRANI D'ITALIA, firmata E. Ponzi; al rovescio VITTORIO EMANUELE III ED ELENA DI MONTENEGRO, SPOSATI IL ...OTT. 1896, SALITI AL TRONO IL 30 LUGLIO 1900.  (La data delle nozze é sempre male coniata).

martedì 25 gennaio 2011

Nell'inferno di Auschwitz c'è un bambino che disegna

L'infanzia nel lager di Thomas Geve in 79 tavole realizzate nel 1945 ora sono diventate un libro

Un tredicenne che si trova gettato nella bocca dell'inferno, solo e senza istruzioni. È un tema adatto a uno scrittore dell'orrore dalla fantasia perversa. Ma è esattamente la sorte toccata a Thomas Geve, un bambino ebreo di Stettino deportato ad Auschwitz nel 1943. Thomas era vissuto con la mamma e i nonni, esercitando gli unici mestieri possibili per un ebreo come lui, il giardiniere e il becchino. Il padre, espatriato a Londra, faceva vani tentativi per richiamare a sé i suoi cari. Ad Auschwitz, Thomas fu deportato con la madre, che resistette pochi mesi al lavoro forzato. In base alle norme vigenti nel Lager, tutti i bambini inferiori ai quattordici anni (e tutti i vecchi) venivano mandati direttamente alle camere a gas. Thomas, sottratto al forno crematorio perché giudicato robusto, costituì dunque un'eccezione. E a quest'eccezione allude il terribile titolo dell'opera di Thomas Geve: Qui non ci sono bambini. 

sabato 22 gennaio 2011

Giuseppe Verdi e i 150 anni dell’Unità d’Italia


Giuseppe Verdi: un patriota
Più che sul compositore ci soffermiamo brevemente sul  risvolto politico dell'artista. Verdi partecipa attivamente alla vita pubblica del suo tempo. E' un patriota convinto, anche se nell'ultima parte della sua vita traspare, dall'epistolario e dalle testimonianze dei suoi contemporanei, una disillusione, un disincanto, nei confronti della nuova Italia unita, che forse non si è rivelata all'altezza delle proprie aspettative.  E' sostenitore dei moti risorgimentali (pare che durante l'occupazione austriaca la scritta "Viva V.E.R.D.I." venga letta come "Viva Vittorio Emanuele Re D' Italia"). 

mercoledì 19 gennaio 2011

La Campagna di Grecia della primavera del 1941

La piana verso la città di Struga a nord del lago d'Ocrida, teatro della battaglia dei giorni fra il 7 e l'11 aprile 1940.

La rottura del fronte greco a Struga
Ettore Ponzi partecipò alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera greco-albanese, dal 23 marzo al 23 aprile 1941. La divisione di appartenenza l'Arezzo era dislocata nel sud-est dell'Albania e fronteggiava le armate greche saldamente attestate presso il lago D'Ocrida e nella città di Struga. Queste località in territorio macedone erano state occupate dall'esercito greco alla fine del 1940 dopo la vittoriosa offensiva contro l'esercito italiano. Con l'intervento tedesco nello scacchiere balcanico meridionale le sorti della Grecia erano segnate e gli italiani ripresero l'offensiva. La divisione Arezzo incontrò tuttavia una forte resistenza. 

venerdì 7 gennaio 2011

Il coraggio di essere patriottici


Nel giorno in cui si aprono ufficialmente i festeggiamenti per i nostri primi cento cinquant'anni riportiamo una breve parte di un racconto straordinario di Pier Vittorio Buffa. E' la storia di una bandiera italiana che ha attraversato l'Europa in un momento drammatico in cui l'onore sembrava ormai sconfitto o un fatto individuale. 

"Un ufficiale, di cui la memoria del reggimento non ha tramandato il nome, dice: «Signor colonnello, cerchiamo di salvarla, la bandiera. Siamo tanti, se la facciamo a pezzi e ne prendiamo uno per uno qualcosa riusciremo a portare in Italia. Anche se tornasse a Roma un solo pezzo sarà come se fosse tornata la bandiera intera, se ne dovessero tornare di più li riattaccheremo e la nostra bandiera sarà salva».