Esposizioni

martedì 25 gennaio 2011

Nell'inferno di Auschwitz c'è un bambino che disegna

L'infanzia nel lager di Thomas Geve in 79 tavole realizzate nel 1945 ora sono diventate un libro

Un tredicenne che si trova gettato nella bocca dell'inferno, solo e senza istruzioni. È un tema adatto a uno scrittore dell'orrore dalla fantasia perversa. Ma è esattamente la sorte toccata a Thomas Geve, un bambino ebreo di Stettino deportato ad Auschwitz nel 1943. Thomas era vissuto con la mamma e i nonni, esercitando gli unici mestieri possibili per un ebreo come lui, il giardiniere e il becchino. Il padre, espatriato a Londra, faceva vani tentativi per richiamare a sé i suoi cari. Ad Auschwitz, Thomas fu deportato con la madre, che resistette pochi mesi al lavoro forzato. In base alle norme vigenti nel Lager, tutti i bambini inferiori ai quattordici anni (e tutti i vecchi) venivano mandati direttamente alle camere a gas. Thomas, sottratto al forno crematorio perché giudicato robusto, costituì dunque un'eccezione. E a quest'eccezione allude il terribile titolo dell'opera di Thomas Geve: Qui non ci sono bambini. 

sabato 22 gennaio 2011

Giuseppe Verdi e i 150 anni dell’Unità d’Italia


Giuseppe Verdi: un patriota
Più che sul compositore ci soffermiamo brevemente sul  risvolto politico dell'artista. Verdi partecipa attivamente alla vita pubblica del suo tempo. E' un patriota convinto, anche se nell'ultima parte della sua vita traspare, dall'epistolario e dalle testimonianze dei suoi contemporanei, una disillusione, un disincanto, nei confronti della nuova Italia unita, che forse non si è rivelata all'altezza delle proprie aspettative.  E' sostenitore dei moti risorgimentali (pare che durante l'occupazione austriaca la scritta "Viva V.E.R.D.I." venga letta come "Viva Vittorio Emanuele Re D' Italia"). 

mercoledì 19 gennaio 2011

La Campagna di Grecia della primavera del 1941

La piana verso la città di Struga a nord del lago d'Ocrida, teatro della battaglia dei giorni fra il 7 e l'11 aprile 1940.

La rottura del fronte greco a Struga
Ettore Ponzi partecipò alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera greco-albanese, dal 23 marzo al 23 aprile 1941. La divisione di appartenenza l'Arezzo era dislocata nel sud-est dell'Albania e fronteggiava le armate greche saldamente attestate presso il lago D'Ocrida e nella città di Struga. Queste località in territorio macedone erano state occupate dall'esercito greco alla fine del 1940 dopo la vittoriosa offensiva contro l'esercito italiano. Con l'intervento tedesco nello scacchiere balcanico meridionale le sorti della Grecia erano segnate e gli italiani ripresero l'offensiva. La divisione Arezzo incontrò tuttavia una forte resistenza. 

venerdì 7 gennaio 2011

Il coraggio di essere patriottici


Nel giorno in cui si aprono ufficialmente i festeggiamenti per i nostri primi cento cinquant'anni riportiamo una breve parte di un racconto straordinario di Pier Vittorio Buffa. E' la storia di una bandiera italiana che ha attraversato l'Europa in un momento drammatico in cui l'onore sembrava ormai sconfitto o un fatto individuale. 

"Un ufficiale, di cui la memoria del reggimento non ha tramandato il nome, dice: «Signor colonnello, cerchiamo di salvarla, la bandiera. Siamo tanti, se la facciamo a pezzi e ne prendiamo uno per uno qualcosa riusciremo a portare in Italia. Anche se tornasse a Roma un solo pezzo sarà come se fosse tornata la bandiera intera, se ne dovessero tornare di più li riattaccheremo e la nostra bandiera sarà salva».

lunedì 3 gennaio 2011

Cattedrale di Fidenza: Ercole e il leone di Nemea


Nella facciata della Cattedrale di Fidenza a sinistra del protiro minore destro troviamo scolpita nella pietra  la scultura in rilievo raffigurante Ercole e il leone di Nemea che può essere datato XII o inizio XIII secolo.
Appena sopra all'immagine si può leggere l'iscrizione "Fortis Hercules". Il mito di riferimento fa parte del ciclo delle fatiche di Ercole e precisamente della prima fatica: Euristeo impose ad Eracle di uccidere il leone Nemeo o Cleoneo, una belva terribile di ferro, bronzo o pietra. Ma non è certamente questa storia pagana che il  Maestro di Abdon e Sennen intendeva trasmettere scolpendo l'Ercole di Fidenza. Non si ha una persistenza di una narrazione mitica, ma il passaggio dal mito pagano di Ercole al recupero dello stesso nel Medioevo cristiano.  
In questa prospettiva sembra muoversi una mostra  che ha come titolo "Ercole il Fondatore. Dall'antichità al Rinascimento" che si terrà dal 11 febbraio 2011 al 12 giugno 2011a Brescia, Museo di Santa Giulia che si propone appunto di analizzare "il passaggio fra il mito pagano di Ercole e il recupero che avvenne in sede cristiana nel Medioevo per arrivare fino al Cinquecento".
La scheda di presentazione della mostra aggiunge poi: "Per visualizzare questo capitolo, così complesso, profondo e non facile da risolversi dal punto di vista concettuale, si può ricorrere unicamente a un apparato fotografico, in quanto le raffigurazioni di Ercole di età cristiana compaiono specialmente sulle facciate di alcune cattedrali, da San Marco di Venezia, al Duomo di Fidenza, alle cattedrali di Auxerre e Arles. Si tratta per lo più di splendidi rilievi duecenteschi, nei quali Ercole è raffigurato come vincitore, come eroe capace di superare ogni ostacolo".


sabato 1 gennaio 2011

Gli auguri dei reduci e delle associazioni combattentistiche

Presso la sede dell'Associazione Reduci di Piazza Pontida Gino Narseti ha rivolto ai reduci presenti, ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e alle autorità gli auguri d'inizio anno. Poche parole e molti ricordi un periodo ormai lontano ma sempre vivo nella memoria. Sembra che il tempo sia ancora fermo a quel triste 8 settembre 1943 in quei racconti che parlano del commilitone fucilato cento metri più in la o del giorno dopo, il 9 settembre, col sacrificio dei carristi.