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La piana verso la città di Struga a nord del lago d'Ocrida, teatro della battaglia dei giorni fra il 7 e l'11 aprile 1940. |
La rottura del fronte greco a Struga
Ettore Ponzi partecipò alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera greco-albanese, dal 23 marzo al 23 aprile 1941. La divisione di appartenenza l'Arezzo era dislocata nel sud-est dell'Albania e fronteggiava le armate greche saldamente attestate presso il lago D'Ocrida e nella città di Struga. Queste località in territorio macedone erano state occupate dall'esercito greco alla fine del 1940 dopo la vittoriosa offensiva contro l'esercito italiano. Con l'intervento tedesco nello scacchiere balcanico meridionale le sorti della Grecia erano segnate e gli italiani ripresero l'offensiva. La divisione Arezzo incontrò tuttavia una forte resistenza.
Nella battaglia dei giorni fra il 7 e l'11 aprile l'80^ Legione Camicie Nere d'Assalto, comandata dal Console Secondo Meneghetti, pur essendo di riserva, si portò in prima linea per aiutare altri reparti in forte difficoltà e in procinto di ripiegare. Il giorno 11 aprile la legione produsse un vittorioso contrattacco che cambiò le sorti della battaglia che sembrava compromessa. Il Console Meneghetti alla testa dei suoi soldati rimane mortalmente ferito e, trasportato all'Ospedale da Campo n° 119, tre giorni dopo muore. Alla sua memoria, per questo episodio, fu decretata la medaglia d'oro al valore militare.
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La tomba del Console Secondo Meneghetti ad Ocrida
MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D’ORO “Comandante di una Legione Camice Nere di riserva divisionale, determinatasi una sacca nella prima linea, in seguito a preponderante attacco nemico, prontamente si lanciava alla testa dei suoi uomini e animosamente contrattaccando, dopo accanita lotta, volgeva in fuga l’avversario. Mentre esposto alle offese nemiche, impavidamente ed abilmente guidava le sue camice nere all’inseguimento, cadeva mortalmente ferito. Durante il trasporto al posto di medicazione, dava prova di magnifico stoicismo, rivolgendo ogni suo pensiero all’azione in corso ed alla sua legione. Nell’imminenza della fine, si dichiarava lieto del suo sacrificio ed inneggiava alla Patria. Figura eroica di comandante intelligente ed ardimentoso, esempio delle più alte virtù militari.”
Karakol - Struga - Ohrida (fronte greco) 7- 11 aprile 1941
IL CONSOLE MENEGHETTI E LA FIGLIA NORA Secondo Meneghetti nasce a Ravenna il 25 marzo 1893 da Gaspare e madre ignota. Per le particolari condizioni famigliari a cinque anni viene ospitato in un collegio a Trieste, allora considerato territorio estero. Pur avendo vissuto l'educazione e la giovinezza in territorio austriaco, i forti sentimenti patriottici lo riportano in patria per arruolarsi volontario nell'Esercito Italiano. Nel 1916 è prima soldato poi Aspirante Ufficiale nel 68° Reggimento Fanteria e nel 1917 viene promosso anticipatamente a Sottotenente per meriti di guerra per le brillanti operazioni condotte sul Mrzli e nella Conca di Plezzo. Nel 1918 passato in forza al 30° Reparto d'Assalto prende parte alla battaglia di Vittorio Veneto. Con la conclusione della guerra viene assegnato al Quartier Generale del Governatorato della Venezia Giulia in Trieste, la città della sua gioventù, dove nel maggio 1920 consegue la promozione a Tenente. Incline alla vita militare inoltra domanda per rimanere nell'Esercito in Servizio Permanente Effettivo e nel biennio 1924-1925 presta servizio prima nel 9° poi nel 3° Reggimento Alpini. Entra poi nella Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Mobilitato nel 1935 per la Campagna in Africa Orientale è poi promosso Console (grado della milizia parificato a colonnello) ed assume il comando della 101^ Legione Libici. Decorato di una croce di guerra al valore militare viene rimpatriato nel 1937. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940 gli è affidato il comando dell'80^ Legione Camicie Nere d'Assalto e nel marzo 1941 parte per il fronte greco-albanese. Un mese dopo, nella battaglia dei giorni fra il 7 e l'11 aprile alla testa dei suoi uomini guida un vittorioso contrattacco ma nel successivo inseguimento rimane mortalmente ferito. Nora Meneghetti figlia di Secondo Meneghetti nell'aprile 1945 era Ausiliaria della RSI a Parma. Prelevata dai partigiani alla fine dell'aprile 1945, Nora fu rapata, condotta per le strade e uccisa insieme ad altri nello stadio Tardini. La motivazione addotta fu quella di essere una cecchina, ma in realtà fu presa in casa dove si era nascosta in un armadio. Probabilmente insieme a lei fu uccisa un'altra ausiliaria, la professoressa Alfonsina Caramelli "cecchina", mentre Nora non aveva mai sparato. Episodi impuniti come questo erano purtroppo a quel tempo ed anche dopo, consuetudine, e troppo spesso rimossi dalla memoria collettiva. |
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