Esposizioni

martedì 24 gennaio 2012

Medaglia d'Onore a quattro fidentini reduci dai lager nazisti


Gli Internati Militare Italiani godevano di minori garanzie rispetto ai militari di altri paesi belligeranti che condividevano con loro i campi. Parliamo dei prigionieri di nazionalità inglese, francese, belga, americana e di altri paesi a questi alleati mentre particolare durezza era riservata ai prigionieri russi per il fatto della mancata adesione del loro paese alla Convenzione di Ginevra. Anche agli italiani non veniva applicata la citata convenzione in quanto non erano riconosciuti come prigionieri di guerra, per essi era stata creata una categoria speciale quella degli Internati Militari Italiani (IMI) che prevedeva il lavoro coatto o la trasformazione in lavoratori civili con qualche beneficio di cibo e movimento. Il passaggio inverso da lavoratore civile ad internato era comunque discrezionale e spesso punitivo. I lavori cui erano poi sottoposti i lavoratori erano spesso peggiori della prigionia stessa nei campi. 

A quattro fidentini una medaglia per la loro fedeltà alla patria
(articolo pubblicato sul settimanale "Il Risveglio" il 20 gennaio 2011) 


Alla lista dei fidentini che hanno ottenuto la Medaglia d'Onore in quanto internati, civili o militari (IMI), nei campi di concentramento nazisti, si aggiungono ora altri quattro ex-internati militari. Nel gennaio del 2010 la medaglia era stata conferita ad Ettore Ponzi successivamente, anche per interessamento del'Associazione Reduci da prigionia di Fidenza, altri fidentini sono stati insigniti nel corso del 2011.
Come negli anni precedenti la cerimonia di consegna avverrà da parte del Prefetto il 27 gennaio in occasione delle iniziative del Giorno della Memoria. L'onorificienza è un tardivo riconoscimento della loro fedeltà alla patria durante il periodo di prigionia nei lager tedeschi nella seconda parte della guerra tra il settembre 1943 e la primavera 1945.
Si tratta di storie diverse ma comune è il senso dell'onore che da esse si può trarre.
Nel tracciare la storia di ognuno ci si scontra tuttavia con la difficoltà connessa alla mancanza di documentazione, ma anche al silenzio che gli internati hanno mantenuto dopo il loro ritorno a casa. Ciò incide sulla diversa ampiezza delle nostre note che seguono.

Stammlager XVIIA
Alla memoria il conferimento per Adorni Remo, militare classe 1914 catturato a Bolzano il 9 settembre 1943 ed internato nel lager XVIIA in territorio austriaco a Leobesdorf e nel campo di lavoro di Enzesfeld sino all'aprile 1945. Arruolato il 4 giugno 1940 Adorni nel 36° C.A. di stanza a Vicenza, militò prima in Jugoslavia poi in Romania ed infine in Russia sul fronte del Don. Adorni fu decorato di Croce di Guerra per la Campagna di Russia dell'armata C.S.I.R (Corpo Spedizione Italiano in Russia). Dopo la ritirata rientrò in patria e, come già abbiamo detto, catturato a Bolzano mentre era in servizio presso la caserma del “Battaglione Genieri”.
Caricato su un treno ebbe modo di incontrare il fratello, pure prigioniero, i due giungeranno allo stesso campo.
Il viaggio da Bolzano al luogo di prigionia fu comunque un'esperienza disumana ed i prigionieri una volta giunti al campo furono immediatamente sottoposti ad una doccia gelide ed inviati al lavoro.
Ad Adorni venne, in un primo momento, assegnata l'esecuzione di lavori in nuratura per passare poi alla riparazione di automezzi e alla fine l'attività di barbiere.
Come ha avuto modo di raccontarci il figlio “l'avvenimento che più lo ha segnato si riferisce ad un fatto drammatico: il fratello, rivoltatori fisicamente ad un ufficiale tedesco, corse il pericolo di essere fucilato. Mio padre implorò per lui pietà, rivolgendosi ad un altro ufficiale che abitualmente si recava da lui per fruire del servizio di barberia. Grazie a questo intervento, fu concessa pietà a mio zio, ma entrambi furono sottoposti a fustigazione e ad una settimana da trascorrere in isolamento:”


Documento di riconoscimento
di Renzo Aimi per avviamento
 al lavoro coatto
Alla memoria anche il conferimento della Medaglia d'Onore a Aimi Renzo, militare classe 1913 . Richiamato alle armi il 10 giugno 1941 giunse in territorio dichiarato in stato di guerra il 26 febbraio 1942 per poi raggiungere la Grecia nell'aprile dello stesso anno. Ha partecipato alle azioni di guerra sul fronte greco-albanese col XIV Gruppo Artiglieria di Armata dal 18-11-1942 al 8 settembre 1943.
Prigioniero dei tedeschi dal 8 settembre 1943 al 8 maggio 1945 e trattenuto dagli alleati fino al 16 maggio 1945, rientrò in Italia presentandosi al Distretto Militare di Parma.
Il campo di riferimento fu lo Stalag IV B (matricola 257578) nella zona di Dresda per poi venire impiegato, allo stato di civile lavoratore, nei campi di lavoro situati nel territorio dei Sudeti, allora territorio nazionale della Germania (campi zona IVC).
Dai documenti risulta che fu utilizzato nel lavoro coatto di fabbrica della ditta ISER G.m.b.H. di Morchenstern.
Altri documenti fanno capire di un periodo di attività nelle operazioni belliche in zona di confine nel periodo immediatamente successivo alla liberazione, gli fu poi rilasciato lasciapassare dal corpo combattente Cecoslovacco che aveva preso il controllo della zona precedentemente annessa al Terzo Reich.


Stammlager XIIA
Il soldato Giavarini Ermete, militare classe 1923 vivente, fu fatto prigioniero in Francia a Marsiglia il 28 settembre 1943 dalle truppe tedesche per essere avviato su un carro ferroviario al campo di concentramento a Coblenza Stalag XIIA dove rimase sino all'agosto 1945. Costretto ad un lavoro molto pesante che aveva difficoltà a svolgere. Veniva pertanto frequentemente punito con delle frustate che sente ancora sulla sua pelle. Malgrado ciò ce la fece ed il 25 marzo 1945 fu liberato dalle truppe americane ed il 25 agosto 1945 finalmente potè ritornare “nella nostra bella Italia”, queste le sue parole.

Stammlager IIIC
Vascelli Renzo, militare della classe 1922 è tuttora vivente. Semplice geniere al II reggimento telegrafisti, quale specializzato telescriventista nel settembre 1943 si trova a Roma in servizio al Ministero della Difesa. Per i fatti dell'otto settembre la caserma e gli edifici circostanti furono cannoneggiati e colpiti da vari proiettili di provenienza sconosciuta. Lo smarrimento totale e la mancanza di ordini costrinse la truppa a tentare una difesa. Si formarono gruppi organizzati sotto le mura della Stazione Termini in costruzione, finché furono costretti ad arrendersi alle truppe tedesche il 10 settembre 1943. Fu internato nello Stammalger IIIC di Kustrin,  oggi in territorio polacco, per essere subito assegnato al lavoro a Ebersvalde presso la ditta Ardelt-Werk sino all'aprile 1945. Dopo la presa del campo da parte dell'esercito russo fu trattenuto sino al settembre 1945 per poi ritornare in patria. 


Le Medaglie d'Onore
La Repubblica italiana con Legge n. 296/2006 ha concesso 
una medaglia d’onore ai cittadini italiani (militari e civili) 
che nell’ultimo conflitto mondiale furono deportati e internati
 nei lager nazisti.

Vedi anche:

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che queste storie si intreccino particolarmente con quelle di Giovannino Guareschi, che, a differenza di altri e grazie al suo mestiere, ha ben documentato e pubblicizzato la vita del lager.
Io, onestamente, lo scriverei sulla pagina dedicata alle quattro medaglie d'onore findentine, se non altro come richiamo documentale.

Franco Bifani ha detto...

Se Ettore Ponzi e gli altri commilitoni fossero stati, anche per un solo giorno, partigiani, avrebbero avuto la medaglia subito, il 26 aprile del '45.Invece erano solo arruolati nell'esercito del Duce, quindi eroi di serie B, come i sopravvissuti di Cefalonia e Corfù.