Esposizioni

venerdì 31 dicembre 2010

Le Maestà della Diocesi di Fidenza Natale coi colori di Mario Alfieri

Dal calendario del settimanale diocesano "Il Risveglio"
MARIO ALFIERI Nasce il16 maggio 1931 a S. Piero a Sieve (FI) da Vittorio e da Lina Cresci, primo di quattro fratelli: Mario e Mirella (oggi scomparsi) e Attilia, ancora vivente. Nel 1935 la famiglia si trasferisce a Fidenza e qui Mario, fin dalla scuola elementare, manifesta la passione per il disegno: semplici fogli a quadretti colorati che ritraggono figure e paesaggi, ma che rivelano già una notevole predisposizione.

venerdì 22 ottobre 2010

L'abate don Pietro Antonio Maria Zani fidentino



Negli ultimi anni è stata rivolta particolare attenzione alla figura dell’abate Pietro Zani, intellettuale di primo piano nella storia del Settecento fidentino, ma anche eminente studioso e profondo conoscitore dell’arte antica, universalmente noto per la sua monumentale, anche se purtroppo incompleta, “Enciclopedia Metodica Critico-Ragionata delle Belle Arti” ( 28 volumi editi dalla stamperia ducale di Parma dal 1817 al 1824 ) e per i pionieristici studi sulle arti grafiche. Collezionista e ricercatore appassionato di storia locale, l’abate Zani, col suo ricco lascito di documenti e memorie manoscritte relative a Borgo San Donnino costituisce tuttora una delle principali fonti cui attingono gli studiosi alla ricerca di dati e notizie per ricostruire le vicende fidentine attraverso i secoli.

sabato 18 settembre 2010

L'abate don Pietro Antonio Maria Zani fidentino

"L'abate Pietro Zani, nato a Borgo San Donnino (oggi Fidenza) nel 1748, è stato poeta, letterato, storico dell'arte, incisore, vice bibliotecario della Palatina di Parma, cappellano onorario del Duca di Parma, collezionista e grande viaggiatore. Le sue mani con una fatica incredibile hanno scritto migliaia di pagine, con la penna d'oca, al lume di candela. Studiava senza sosta libri, manoscritti, gazzette, stampe ed opere d'arte per compilare la sua Enciclopedia Metodica di 29 volumi composta di un Indice alfabetico delle opere e di un Elenco di oltre 40.000 artisti. Alla sua memoria è intitolata la Scuola Media Statale di Fidenza (Parma)."

lunedì 16 agosto 2010

Pieve di Santo Stefano a Cervia

Lungo la strada "salara" in località Pisignano di Cervia (Ravenna) troviamo una chiesa di particolare interesse, è la Pieve di Santo Stefano di origini molto antiche, riportata  in un documento del 997. Distrutta nel 1512 e ricostruita nella forma attuale nel 1521 per iniziativa

martedì 11 maggio 2010

Ricordo ad acquerello del prof. Ettore Ponzi

Dal catalogo della mostra il ricordo di Mons. Aldo Aimi 

Mi è stato chiesto di premettere al presente catalogo un ricordo del professor Ettore Ponzi da parte di chi l’ha conosciuto. Io sono uno di quei fortunati.
Chiamo questo ricordo “ad acquerello” perché è rapido e leggero.
Ho conosciuto Ettore Ponzi nel 1946 quando, tornato dalla guerra, era stato incaricato di venire a Campolasso, dov’era sfollato il Seminario, per tenere un corso di disegno per le scuole medie.
Lo vedevo arrivare in bicicletta, con vicino alla canna il cavalletto e la tavolozza, e finita l’ora di scuola partiva e girava per le colline in cerca di motivi d’ispirazione. Insomma, siccome lì la zona è molto bella, andava a caccia di immagini.
Assistevo anche alle sue lezioni perché, in quanto studente di teologia, ero incaricato dell’assistenza ai ragazzi delle medie, quindi ero presente anche a scuola. Lo vedo ancora come parlava, come insegnava, come gestiva la classe. Era un uomo essenziale nelle parole, molto chiaro nei concetti e, soprattutto, nella sua gestualità esprimeva molto bene l’idea che voleva trasmettere. Come docente era efficace, essenziale, semplice, chiaro, in modo tale che i ragazzi potessero capire alla svelta, senza tanti barocchismi e senza tante parole. Naturalmente faceva il corso di tre anni, con tutti i programmi che c’erano da svolgere, iniziando dalla squadratura del foglio fino al disegno dal vero attraverso tutti i passaggi necessari: insegnava il tratteggio, le sfumature, il passaggio tra il copiato e il vero utilizzando i corpi solidi geometrici (il cubo, il cono, eccetera) per studiare le ombre.

venerdì 16 aprile 2010

16 Aprile 1945: la doppia liberazione del campo di Wietzendorf


La testimonianza di un protagonista

(Luigi Goisis) Wietzendorf, 13/4/1945
……….Mi sveglio ( e sono le 7,45) quando Mosetti colla faccia protesa dentro la finestra annuncia: “i tedeschi non ci sono più” Non gli credo e come me molti a questo primo annuncio rimangono increduli, perplessi.
Alcuni vanno a controllare ed effettivamente sulle torrette non c’è più il solito delinquente, non si vede più la mitraglia puntata minacciosa verso di noi. La porta principale del campo è incustodita ……..V’è una animazione incredibile: chi si sbarba chi pulisce le scarpe chi il cinturone, chi sfodera divise nuove o quasi, chi corre verso gli amici e si abbracciano e si baciano.
In questi baci v’è tutto il dolore, tutte le inedie, le privazioni, i tormenti indicibili di tante giornate di fame atroce sofferte in comune. Da 19 mesi attendevamo con calma e con fede queste giornate.
Oggi nel pomeriggio 800 grammi di patate. Sono le 16,55 e si sparge lavoce che vi sono gli anglo americani. In lontananza si odono raffiche di mitraglia; piccoli in lontananza alcuni soldati in cachi: sono anglo americani.
*** *** ***
È successo un fatto particolare. A un certo momento avevano creato una sacca; in questa c'era un gruppo numeroso di truppe tedesche e c'era anche il nostro campo di concentramento.
Gli inglesi erano riusciti a sfondare una linea e sono arrivati al nostro campo di concentramento. Un giorno, penso quel 16 aprile, verso le quattro e mezzo - cinque, il sole era basso sull' orizzonte, un mio amico dalla finestrella della baracca che era aperta si sporge dentro e dice: "Ohé, i tedeschi non ci sono più; ci sono qua gli inglesi". Tutti fuori, osti... e c'erano lì i carri armati, erano entrati nel campo, nel reticolato; c'erano degli ufficiali che parlavano benissimo l'italiano e la prima cosa che han fatto:
"Guardate, lo sappiamo che avete fame", hanno scaricato dei sacchi dicioccolata, di sigarette. Però, la cuccagna è durata pochissimo, perché la mattina dopo gli inglesi non c'erano più: erano tornati i tedeschi; cioè c'era stato un contrattacco e gli inglesi hanno dovuto ritirarsi di nuovo; siamo stati lì ancora un quattro o cinque giorni, poi, una bella notte, il comandante, il colonnello Testa, bergamasco, ci dice: " Ragazzi, guardate che hanno dato l'ordine di sgombrare il campo: han fatto un accordo tra gli inglesi, americani e tedeschi, di fare una tregua d'armi e permettono che noi attraversiamo le linee, in modo che andiamo nel territorio occupato dagli americani".


http://www.ponziettore.it/lager.html

martedì 6 aprile 2010

L'Isola del Vescovo di Fidenza nei dipinti di Ettore Ponzi


La mostra ricostruisce, attraverso 36 opere pittoriche e grafiche - molte delle quali inedite - del pittore fidentino Ettore Ponzi (1908 – 1992), la forma e gli aspetti urbanistici dell’antico isolato urbano della Cattedrale e del vecchio Vescovado di Fidenza che, giunto intatto sino alla seconda guerra mondiale ma colpito dai bombardamenti alleati del 1944, è stato profondamente trasformato all'epoca della "ricostruzione".

Realizzata con i patrocini della Provincia di Parma e del Comune di Fidenza (determinante il contributo del Comune), la mostra è corredata da un catalogo che esalta il valore documentario dell'opera di Ponzi, in quanto è grazie al lavoro artistico di tutta la sua vita che è possibile oggi rammentare ai cittadini di Fidenza, e ai forestieri, quale era  la conformazione del quartiere della Cattedrale che, miracolosamente scampata agli eventi bellici, ha però perduto il suo contesto originario.

Luogo Museo del Duomo-Museo diocesano di Fidenza
18 Aprile - 16 maggio 2010

sabato 23 gennaio 2010

Nel giorno della Memoria: il lager di Semlin


Uno dei principali luoghi dell'Olocausto nell'Europa occupata dai nazisti è  il Judenlager Semlin in Serbia. Creato dalla Germania nazista nel dicembre del 1941 alla periferia di Belgrado, Semlin (conosciuto anche con il suo nome serbo Sajmište) è stato uno dei primi campi di concentramento in Europa, creato appositamente per l'internamento degli ebrei. Tra marzo e maggio 1942, circa 7.000 donne ebree, i bambini e gli anziani (quasi la metà del totale della popolazione ebraica di Serbia, occupata dai nazisti) sono stati sistematicamente assassinati utilizzando un furgone cellulare gas. Semlin è stato poi trasformato in un Anhaltelager, un campo di detenzione temporanea per i prigionieri politici, partigiani catturati e lavoratori forzati, molti dei quali sono stati successivamente trasportati in vari campi di lavoro in Germania. Tra il maggio 1942 e luglio 1944, 32.000 detenuti (soprattutto i serbi), sono passati attraverso il campo, di cui 10.600 sono stati uccisi o morirono di fame o di malattia. Semlin è stato il più grande campo di concentramento nazista in Serbia occupata. Nonostante la sua importanza come luogo della Shoah, la Judenlager Semlin non è entrato in modo significativo nella memoria della Shoah degli ebrei nel dopoguerra jugoslavo e quindi serbo.

giovedì 21 gennaio 2010

Giorno della Memoria: medaglia d'Onore

Mercoledì prossimo 27 gennaio 2010, in coincidenza con la Giornata della Memoria, presso la Prefettura di Parma si terrà la cerimonia di consegna della Medaglia d'Onore alla memoria di Ettore Ponzi per il periodo d'internamento trascorso nei campi di Semlin (Belgrado), Vienna e Wietzendorf dal 1 gennaio 1944 al 15 aprile 1945.


http://www.ponziettore.it/lager.html

lunedì 4 gennaio 2010

Lager di Wietzendorf 1945: il ritratto di un compagno

Ritratto del Tenente Marino C. gentilmente inviato dal nipote ad arricchire le testimonianze in mio possesso.
Il tenente Marino G. era nato nel 1911 ed aveva vissuto a Jesi (AN), fu catturato nei balcani in Albania il 14 settembre 1943, fece due o tre campi ed internato a Sandbostel per poi finire a Wietzendorf dove passò la maggior parte del tempo e dove rimase fino alla liberazione- Il ritratto del compagno di prigiomia è successivo alla liberazione. Fu poi promosso capitano al ritorno.


http://www.ponziettore.it/lager.html