"Liste di nomi. Documenti. Cartoline. Lettere ingiallite dal tempo. La memoria dei campi di sterminio nazisti è fatta anche di carta. Andrea Di Betta - collaboratore dell'istituto storico della Resistenza - ci accoglie tra corposi faldoni. Cocci cartacei che raccontano le storie di quelli che sono tornati, dei sopravvissuti. Andrea li maneggia con cura. Con la pazienza di un filologo dell'Ottocento cerca di ricomporre le tessere di un vasto mosaico. Con l'intuito di un detective della memoria prova a ricostruire i pezzi mancanti. Di Betta si sta occupando delle molte testimonianze relative agli internati militari. Un lavoro che ha condiviso fino ad alcuni mesi fa con Mattia Tondelli, il 27enne parmigiano i cui resti sono stati recentemente ritrovati sulle Alpi francesi"