Esposizioni

lunedì 28 marzo 2011

L'urlo


Di particolare effetto la foto di Stefano Esposito che è stata scelta dall'associazione ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia) per la copertina del periodico dell'associazione. Il titolo della foto "L'Urlo" rimanda al famoso dipinto di Munch in cui il pittore esprime il disagio esistenziale. In questo caso la foto rimanda direttamente la tragedia di un intero continente. L'utilizzo della fotografia aggiunge drammaticità all'immagine in modo particolarmente efficace.


L'urlo
L'urlo di Munch

La foto di Stefano Esposito “L’Urlo”, è l’opera scelta dall’ANRP per celebrare il Giorno della Memoria 2011.
L’Urlo” è una fotografia del 2007, parte di un ciclo, il più longevo nella produzione dell’artista, che ha come oggetto i sassi: sassi naturali, che senza aver subito intervento alcuno dalla mano dell’uomo, si svelano ai nostri occhi in forme singolari, antropomorfe, fantastiche o surreali. “Oggetti inermi, frammenti di memoria, forme inconsuete capaci di generare meccanismi associativi, metafore o bellezza archetipica; eppure ancora sassi, Echi di pietra”.
In questo caso un volto straziato dal dolore, proprio come quel grido di panico tracciato da Munch, a cui il titolo dell’opera rende omaggio. Dolore, paura, panico, pietà, sofferenza, uno scheletro, uno spasmo nel soffocamento di un grido.
Due buchi neri infossati che ci fissano, penetrando a fondo della nostra anima, facendoci percepire il sibilo della morte, l’orrore ed il terrore di troppe vite innocenti distrutte.
Per il Giorno della Memoria, per i milioni di persone uccise dal nazismo, un omaggio semplice, una pietra, frammento minuto senza retorica, capace, però, di raggiungere tutti, comunicare, attraverso la propria forza ed incisività, un messaggio di denuncia e di orrore, per evitare l’oblio.
Stefano Esposito (Roma 1959) ha iniziato la sua attività di fotografo viaggiando in giro per il mondo, cogliendo con la semplicità dell’autodidatta immagini fiabesche di terre lontane. Dal 2001 la sua produzione subisce una sterzata, con lavori più circoscritti e concettuali, in una ricerca in cui il minimo comune denominatore diviene il tempo, indagato in tutte le sue accezioni. (Carlotta Monteverde)
http://www.anrp.it/Rassegna



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