Questo
bel dipinto, adottato come emblema per l'anno pastorale 2011-2012,
appartiene alla chiesa parrocchiale di Borghetto, ove risulta
genericamente attribuito a un ignoto pittore fidentino della seconda
metà del Seicento.
In
effetti il vivace colorismo e la figura della Vergine sembrano
risentire dell'eco cremonese e in particolare malossiana, che
contraddistingue le opere dei più noti pittori borghigiani del
tempo.
Ma la
piccola tela dedicata alla Sacra Famiglia merita attenzione
soprattutto per la singolare iconografia che ne caratterizza il
soggetto. Vediamo così la Famiglia di Nazareth, il Padre, San
Giuseppe, la Madre, la Vergine Maria, e il Figlio, Gesù Bambino
(dall'età di circa 10-12 anni, alla sua aggraziata figura sono
perfettamente applicabili le parole di Luca: " Intanto il
bambino cresceva , si fortificava, ed era pieno di sapienza , e la
grazia di Dio era sopra di lui.") riunita attorno ad un tavola
apparecchiata per il pranzo o la cena. I tre si accingono a recitare
la preghiera del ringraziamento, il Benedicite. Il loro atteggiamento
sembra ricordare il fiabesco racconto dei cosiddetti apocrifi.
In
particolare il Vangelo dell'infanzia dello pseudo Matteo: "Quando
erano tutti riuniti Gesù li santificava e li benediceva e cominciava
per primo a mangiare o bere ".
Ma la
nota forse più interessante è quella riguardante gli ambienti
spaziosi, i mobili importanti, la foggia degli abiti e la figura
sullo sfondo della domestica indaffarata presso il camino, che
rimandano chiaramente a un interno borghese del Seicento: immagine
terrena dell'Amore Trinitario, come chiaramente lascia intendere lo
schema triangolare che unisce le tre figure, questa Sacra Famiglia
viene dunque proposta come un concreto modello di vita per la
famiglia cristiana.
Guglielmo
Ponzi
La chiesa parrocchiale del Borghetto della Diocesi di Fidenza. |
Articolo in pubblicazione sul settimanale diocesano "Il Risveglio" del 28 ottobre 2011
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