- “Le avventure di Pinocchio”- Illustrazioni di Attilio Mussino - Bemporad Marzocco, 1966
- “Pinoculus”- Liber qui inscribitur –”Le avventure di Pinocchio”, auctore C. Collodi, in latinum sermonem conversus ab Henrico Maffacini, Firenze, casa editrice Marzocco, 1950
- “Pinoculus”- The Latin version of Pinocchio- New York, S.F. Vanni, 1953, con un'introduzione in inglese e note di Olga Ragusa.
Pinocchio , il libro che diverte i piccoli e fa riflettere i grandi.
La lettura, lenta e meditata, induce ad una riflessione che rende la vicenda narrata da Collodi sempre viva ed attuale, come le favole di Fedro. La tipologia umana vi è rappresentata nelle sue sfaccettature.
Pinocchio, metafora dell'esistenza.
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Don Enrico Maffacini, nel suo amore per i Classici e in particolare per il latino, scelse Pinocchio per la sua traduzione, attento alle esigenze di inserire l'insegnamento del latino per i giovani in un contesto educativo e formativo, proprio della sua missione sacerdotale e nell'intento di sottolineare l'urgenza di una riforma scolastica.
Alla versione che si accingeva ad iniziare si offrivano più impostazioni.
Poteva adottare quella puramente didascalica operando una scelta dei passi del testo che meglio si prestassero a questo obiettivo.
Da appassionato latinista avrebbe potuto tradurre solo quello che più fedelmente aderiva agli schemi del latino classico, trascurando le realtà più inerenti al tempo della composizione del libro.
Se la sua attenzione era rivolta ai giovani , si prospettava un'altra possibilità: quella di riscrivere Pinocchio facendo un riassunto dei temi fondamentali.
La studiosa Monique JACQMAIN nel suo saggio “Duttilità e perennità della lingua latina: Pinoculus “ esamina due traduzioni : quella di Enrico Maffacini (Ed. Marzocco – Firenze 1950) e quella di Ugo Enrico Paoli (Ed. Artemis - Zurigo 1983 ).
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Paoli, invece, scrive per far divertire il nipote, quindi tralascia certi capitoli e non pone l'introduzione.
La Jacqmain annota: “Benchè il libro di Collodi sia ambientato in un contesto toscano ed ottocentesco, le avventure di Pinocchio superano ogni limite di tempo e di spazio, che è questa una delle caratteristiche della letteratura di livello altissimo. Ciò nonostante i traduttori che hanno volto il libro in latino dovettero fare i conti con cose, oggetti, situazioni che non esistevano nell'Antichità classica, a cominciare dal mestiere del carabiniere , per il quale erano possibili solo circonlocuzioni.”
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La vera difficoltà fu alla fine, quando il burattino divenne un bambino perbene. La lingua latina non contempla questa espressione, come si trova scritta in Collodi, bensì per bene , ma in questo modo il significato sarebbe stato travisato.
Secondo la Jacqmain la scelta di Maffaccini, "perscitus (di qualità) tandem atque festivus (allegro) factus sum puer", si discosta dal significato antitetico che Collodi intendeva: burattino- manipolabile e bambino- consapevole.
Dalla consultazione del Risveglio si traggono note importanti su alcune figure di sacerdoti del secolo scorso.
Ne emerge la passione del latino che molti, dopo l'iter scolastico, continuarono a coltivare e di cui restano testimonianze di composizioni di libera ispirazione o d'occasione. Un latino posseduto che si piega ad ogni esigenza espressiva.
Don Amos Aimi, nel 1984 in occasione della morte di Don Enrico Conti, parroco di Cogolonchio, ricorda l'amicizia e la comune passione per il latino che legava questo a don Enrico Maffacini.
Il loro sodalizio attinse vigore da un libro
Dalla consultazione del Risveglio si traggono note importanti su alcune figure di sacerdoti del secolo scorso.
Ne emerge la passione del latino che molti, dopo l'iter scolastico, continuarono a coltivare e di cui restano testimonianze di composizioni di libera ispirazione o d'occasione. Un latino posseduto che si piega ad ogni esigenza espressiva.
Don Amos Aimi, nel 1984 in occasione della morte di Don Enrico Conti, parroco di Cogolonchio, ricorda l'amicizia e la comune passione per il latino che legava questo a don Enrico Maffacini.
Il loro sodalizio attinse vigore da un libro
“prezioso della Biblioteca del Seminario vescovile. I Poemi di Girolamo Vida, Poemata Omnia, passò dal tavolino di don Maffacini a quello di don Conti. Sul latino di quel grande parroco nel 1524 di Monticelli d'Ongina, don Maffacini scrisse il suo capolavoro; cosicché si potrebbe quasi dire che il Vida fu il nonno del Pinoculus.”
(Don Amos Aimi- Il Risveglio – 24 novembre 1984)
Marisa Guidorzi
* Una prima edizione 1950 è reperibile attualmente ad Euro 220.
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